A Torino, il 6 marzo 2015!
Per saperne di più:
scarica la locandina: http://www.areato.org/wp-content/uploads/2015/01/fratelli-unici-saveA.pdf
Studio di Logopedia e Psicologia – Torino
Categoria: info
A Torino, il 6 marzo 2015!
Per saperne di più:
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Dalla collaborazione professionale tra la Dott.ssa Cecilia Fornaro e la Dott.ssa Veronica Arzenton nasce il progetto:
PREVENZIONE E SOSTEGNO ALL’INVECCHIAMENTO
TRAINING DI GRUPPO MIRATO AL POTENZIAMENTO DELLE PRINCIPALI FUNZIONI COGNITIVE
L’invecchiamento è un processo che coinvolge non solo l’aspetto fisico-corporeo, ma anche quello psicologico e cognitivo. Le nostre capacità attentive, mnesiche e di ragionamento logico vengono messe in campo ogni giorno durante lo svolgimento delle attività quotidiane. Per questo hanno bisogno di essere mantenute e potenziate, soprattutto quando, con il procedere dell’età, subiscono un fisiologico declino legato all’invecchiamento.
Il progetto ha l’obiettivo di accompagnare e sostenere l’anziano nel percorso di normale invecchiamento e di potenziare specifiche abilità cognitive laddove queste risultino deficitarie.
Per maggiori informazioni scarica la locandina (locandina_ Gruppi di prevenzione e sostegno all’invecchiamento) o contatta le professioniste al num. 333 3545673/349 4244995
COME GUERRIERI SENZA SPADA
Come guerrieri senza spada è uno spettacolo teatrale nato nel 2013 grazie all’incontro di attori con afasia e giovani studenti infermieri e logopedisti nell’ambito del laboratorio “NarrAzioni Teatrali” del Centro Afasia CIRP- Fondazione Carlo Molo ONLUS.
Attraverso la testimonianza diretta dei pazienti che hanno vissuto l’ospedalizzazione e il trauma del cambiamento improvviso, determinato dall’ictus e dall’afasia, è stato possibile formare sul campo gli studenti ad un’attenta e specifica comunicazione con la persona afasica attraverso il teatro.
Da questa esperienza teatrale è nato il gruppo Teatro Babel, compagnia aperta ad attori afasici e studenti in formazione.
Dopo il grande successo ottenuto (600 spettatori in due repliche) lo spettacolo verrà replicato all’interno di alcune strutture sanitarie.
Un modo per raccontare all’interno dei luoghi di Cura la testimonianza di chi ha vissuto la malattia, riprendendosi lo spazio sul palcoscenico della vita.
Un modo per comunicare, attraverso il teatro, il difficile percorso riabilitativo e l’importanza di chi a questo percorso partecipa come professionista della Cura.
L’ospedale come luogo di promozione della Salute e delle buone pratiche dove il teatro possa aggregare e riunire il pubblico attorno al tema del benessere, facendo Comunità.
scarica la locandina_
La dermatite atopica è una patologia cronica della pelle, la sua gestione può mettere in difficoltà sia il bambino che ne è colpito sia i suoi familiari. La cura di questa patologia è di competenza del pediatra/dermatologo/allergologo, essi valutano e prescrivono il trattamento medicinale per ridurre l’infiammazione cutanea ed il prurito, danno indicazioni relativamente al trattamento personale quotidiano e valutano l’influenza dei fattori ambientali nelle diverse fasi del ciclo prurito-grattamento. Per quanto riguarda gli aspetti clinici della patologia questo tipo di intervento risulta fondamentale. La dermatite atopica però, sa essere insidiosa e capricciosa, la terapia farmacologica o il trattamento emolliente che fino a quel momento hanno tenuto a bada la manifestazione cutanea possono non funzionare più o dare dei riscontri fluttuanti, uscendo dallo schema causa-effetto. Va da sé che il bambino è chiamato a gestire momenti di totale impotenza e con lui i genitori.
Da qui l’idea di un intervento educativo che presti ascolto alla voce del bambino, agli aspetti emotivi, alle esigenze ed alle difficoltà dei genitori nella gestione degli aspetti secondari ma talvolta invalidanti nel condurre la vita quotidiana.L’iter educativo è condotto dalla Dr Fornaro, psicologa, costretta ad una quotidiana personale esperienza della patologia.
La mostra di libri accessibili per l’infanzia Vietato Non Sfogliare, la mostra, i workshop ed i laboratori per le classi sono solo alcune delle iniziative gratuite della manifestazione.
Per maggiori informazioni clicca su LETTORI SENZA FRONTIERE_2014
“Un altro ritmo” è il titolo del cortometraggio frutto del lavoro di un gruppo di persone afasiche, professionisti di cinema e collaboratori della Fondazione Carlo Molo onlus. Un modo efficace ed immediato per comunicare le difficoltà quotidiane ed i risvolti emotivi che caratterizzano la patologia.
Link al cortometraggio “Un altro ritmo”
La comunicazione è da considerarsi un fondamentale diritto umano: nella comunicazione si apre la relazione con l’altro e prende forma la nostra identità personale. In situazioni di normalità la comunicazione è veicolata dalle parole, dalla scrittura, dal linguaggio corporeo. Tuttavia, in caso di disabilità cognitiva, sensoriale o motoria, la persona può non riuscire ad utilizzare il corpo, l’espressione del volto, la sua voce o la scrittura in maniera funzionale allo scambio di messaggi comunicativi e corre il rischio di cadere in un silenzio forzato.
Dal National Comitee for the Communication Needs of Persons with Severe Disabilities* nasce la “Carta dei Diritti alla Comunicazione” qui di seguito riportata e tradotta:
COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E ALTERNATIVA (C.A.A.) è il termine che viene usato per descrivere l’insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie che facilitano ed aumentano le possibilità di comunicazione in persone che hanno difficoltà ad utilizzare i più comuni canali comunicativi: il linguaggio orale e scritto. Il termine “aumentativa” sottolinea l’intento di voler incrementare le effettive possibilità di comunicazione della persona. Si definisce “alternativa” perché non esclude alcuno dei canali comunicativi possibili, utilizzando modalità di comunicazione alternative e diverse da quelle tradizionali, laddove queste non risultano efficaci. Si tratta di un approccio che tende a creare opportunità di reale comunicazione ed a coinvolgere la persona che utilizza la C.A.A. con tutto il suo ambiente di vita. In quest’ottica, l’unico prerequisito per intraprendere un intervento di C.A.A. è la presenza di reali opportunità di comunicazione.
* National Comitee for the Communication Needs of Persons with Severe Disabilities, 1992