Nuova tecnica promettente sul fronte AFASIA

L’afasia è un disturbo della comunicazione verbale causato da una lesione cerebrale acquisita. L’afasia colpisce una persona quando questa aveva già sviluppato una competenza linguistica e comunicativa, adeguata all’età ed all’ambiente socio-culturale di appartenenza. La lesione può insorgere in maniera improvvisa, come nel caso delle lesioni traumatiche (trauma cranico) e in quelle vascolari (ictus emorragico o ischemico), o instaurarsi in maniera lenta e progressiva come nel caso delle formazioni tumorali e delle malattie neuro-degenerative.
L’afasia si manifesta sia sul versante della comprensione del linguaggio, sia su quello della produzione linguistica, interessandone le principali componenti: fonologica, semantico-lessicale, morfologica e sintattica.

Molto interessanti i risultati emersi  a seguito de recente studio di ricerca scientifica del Department of Communication Sciences and Disorders, Univeristy of South Carolina (pubblicati in Brain 2012:135;3815-3829). Questi mettono in luce il ruolo positivo degli stimoli audio-visivi nel processo articolatorio implicato nella produzione verbale di persone afasiche. Lo studio compara il ruolo dei soli stimoli uditivi, con quello di stimoli che investano i due canali percettivi: uditivo e visivo. I pazienti oggetto di studio mostrano un significativo miglioramento della performance verbale se esposti ad un training che permetta loro di visualizzare i movimenti articolatori buccali e contemporaneamente udire i suoni corrispondenti alla parola/frase target oggetto di training. Gli autori chiamano“Speech Entrainment” questo particolare intervento riabilitativo che implica il “mimare” l’altro durante la produzione verbale-articolatoria. Nonostante il training sia focalizzato su di un ventaglio predeterminato di parole/frasi ed il linguaggio spontaneo non sia oggetto di trattamento, gli autori si interrogano sulla possibilità di mettere in atto, durante la conversazione naturale – supportata dall’utilizzo di uno schermo portatile- un campione di frasi utili a sostenere la comunicazione al di fuori del contesto di terapia. Infine, i riscontri in fMRI confermano il ruolo del training sui networks cerebrali, evidenziando una maggiore attivazione corticale bilaterale. I risultati preliminari indicano che lo “Speech Entrainment” migliora la produzione verbale nei pazienti afasici e pertanto può rappresentare un potenziale metodo terapeutico per un disturbo che si è dimostrato essere particolarmente resistente al trattamento riabilitativo.

Guarda il video HELPING STROKE VICTIMS COMMUNICATE_ University of South Carolina

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